.....Continua 2: all' Universita'

Mi sono iscritto all' Universita' Cattolica di Roma. Un autentico colpo di fortuna, dato il concorso da effettuare all' ingresso. Centoventi iscritto su 800 concorrenti. Di famiglia modesta ho avuto qualche problema relazionale ma per fortuna anche li' ho trovato dei buoni amici.

Io sono il secondo da sinistra. Non mi si riconosce perche' avevo ancora i capelli, allora... Che tempi!
Mi piacerebbe che qualcuno dei vecchi amici si riconoscesse e si facesse vivo. Chissa'.....
[P.S.: ho ritrovato, proprio tramite Internet, il mio vecchio amico Dario Piccoli, Pediatra in quel di Trento. Ciao, Dario, a presto!] Qui sotto sono (penultimo a destra, sempre con i capelli in testa...) col Prof. Angelo Fiori, Ordinario di Medicina Legale, dove sono poi stato interno dopo la laurea:

La scarsita' di amicizie (come fa il figlio di un operaio a frequentare figli di pezzi grossi che spendono in una sola serata tutto il suo compenso mensile?) ha provocato, come utile effetto collaterale, un grosso impegno sullo studio: interno dal II anno nell' Istituto di Patologia Medica diretto dal Prof. R. Breda, nel reparto del Prof. L. Rossi. All' inizio, ovviamente, seguivo senza capire niente; dopo un po', quando le nozioni teoriche e l' esperienza pratica cominciavano ad ingranare assieme, mi vennero affidati incarichi sempre piu' gratificanti. Sotto il controllo (ovviamente) dei Medici, ho potuto praticare la Medicina ad alto livello quando la maggioranza degli studenti italiani non aveva ancora visto un solo malato.

L'Istituto (e il Reparto) cambiarono piu' volte denominazione (divenendo Clinica Medica), sempre pero' con le stesse persone.

In quel reparto c'erano Medici di notevole valore: oltre al Prof. L. Rossi (geriatra e gastroenterologo) c'era G. Bombardieri (cardiologo ed epatologo), G. De Rosa (endocrinologa), E. Bevilacqua (pneumologo) nonche' , con una parte di reparto dedicata, i due allergologi G.Patriarca e A. Venuti. C'era cosi' una amplissima varieta' di esperienze e di competenze sempre, devo riconoscere, molto disponibili all' insegnamento.

Laureato con lode il 19/7/72, in prima sessione, con una tesi sperimentale su Dosaggi enzimatici su prelievi bioptici epatici (pubblicata in inglese) e due tesine: la prima in Medicina Legale e la seconda in Fisica su una recentissima e intrigante scoperta: la memoria dell' acqua vista dal punto di vista del fisico.

Che festa il giorno della laurea!! Perfino, in reparto, un cartellone di giubilo. Ma non sara' che speravano che me ne andassi???
 
 

Infermiere del reparto 

La dottoressa Giovina De Rosa 

E invece sono rimasto:
 
 

Il Prof. Lodovico Rossi Il Prof. Giuseppe Bombardieri Il dott. Ettore Bevilacqua

Intanto bisognava cominciare a lavorare perche' le risorse della famiglia (cinque anni dopo di me era nato miofratello, ormai anche lui iscritto alla facolta' di Ingegneria ) erano arrivate al limite; oltretutto sentivo il bisogno di sistemarmi anche dal punto di vista familiare.Feci percio' valre le mie competenze e cominciai a lavorare, lavorare, lavorare.
Non era difficile, allora...

Di notte facevo le guardie presso una Casa di Cura Geriatrica (350 letti, 3-4 edemi polmonari per notte. Conosco tutti i trucchi per risolvere le crisi acute di scompenso cardiaco). La mattina frequentavo l' Universita', il pomeriggio sostituivo i Geriatri dell' ONPI (Opera Nazionale Pensionati d' Italia). Poi trovai un posto di prelevatore presso un Centro Antidiabetico dell' Ordine di Malta. Siccome alle 10 iniziava il giro in Reparto alla Cattolica, imparai a praticare 90-120 prelievi in 1-2 ore, con puntate di 1 prelievo ogni 40 secondi. Qui sopra l' ONPI, la Clinica Geriatrica (con un ospite che presenta le sue necessita' primarie) e il Laboratorio Analisi della stessa Casa di Cura

Ebbi diverse offerte, all' Universita': ne sono tuttora molto grato, particolarmente ai Proff. Fiori e Bizzi, ma decisi che la mia strada era la professione indipendente, impegnativa ma di rapida gratificazione, dove farsi strada con il lavoro, la buona volonta', l' aggiornamento. Percio' feci una rapida carriera esterna: nella Casa di Cura passai da guardista a consulente Ematologo (clinico ma soprattutto in laboratorio); al Centro Antidiabetico passai come Diabetologo; lasciai l' ONPI ma iniziai a sostituire un mutualista (il dott. A. Vizioli, che ricordo con grande affetto) in un piccolo ambulatorio di 2-300 assistiti che poi mi venne lasciato e che portai quasi a quota 3000.

Siccome la mia provenienza universitaria si faceva sentire (e lasciava, lo confesso, un certo rimpianto) continuai una vita un po' ibrida: mi specializzai prima in Ematologia, poi in Igiene (la riforma sanitaria aveva un gran bisogno, sembrava, di Igienisti) e infine in Medicina Legale. Continuavo a partecipare a convegni, corsi e congressi, e a pubblicare modeste ricerche effettuate per lo piu' nella Casa di Cura. Assidua era la partecipazione ai corsi ed ai Congressi di Geriatria.

Quando potevo, mi dedicavo a uno dei miei pochissimi (2-3 milioni, non di piu'!) vizi: i viaggi.

lavori e congressi

Intanto c' erano novita' anche dal punto di vista personale.... vita3

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